Diario del nostro progetto europeo realizzato dai ragazzi che hanno partecipato ai meeting di Bari, Digne-Les-Bains, Zawiercie, Kizilcahamam.
mercoledì 25 settembre 2013
domenica 15 settembre 2013
Primo meeting del progetto Comenius sui Geoparchi - Bari
Resoconto della settimana trascorsa in Puglia con i ragazzi francesi, polacchi e turchi.
sabato 14 settembre 2013
Febbraio 2012.
La prima tappa del progetto “Comenius”dal titolo “While human leaves the cultural heritage, nature leaves the geological heritage” si svolge in Italia. Prima ancora di conoscere i nostri amici turchi, polacchi e francesi avevamo avuto modo di comunicare con loro tramite e-mail e social network... Eravamo troppo entusiasti e curiosi per aspettare un incontro faccia a faccia! Ma ciò non ha smorzato affatto la nostra felicità ed eccitazione, per l'attesa dei nostri ospiti stranieri all'aeroporto!
Eravamo ansiosi di interagire con loro, di farci raccontare la loro esperienza scolastica, di farci descrivere le loro città e di compararle con la nostra, di informarci sulle lunghe ore di faticoso viaggio... E tutto in una lingua “franca”, che non ci apparteneva ma grazie alla quale abbiamo avuto modo di comunicare.
E' stato fantastico vivere, seppure per la durata di una sola settimana, immersi in una realtà interculturale, a metà strada tra le varie usanze, religioni, modi di vivere e fare, parlando una lingua mista dal carattere internazionale e gesti universali. E' stato assolutamente meraviglioso scambiarsi e condividere interessi, aneddoti, il tutto rafforzato dal progetto comune di geologia e scienza, ma anche dal programma tipicamente “giovane” delle feste, musica e serate trascorse in compagnia!
All'inizio probabilmente tutti pensavamo a quanto sarebbe stato complicato convivere con persone “sconosciute”, per giunta con modi di fare del tutto diversi dai nostri... Eppure dopo poco, condividendo spazi ed esperienze, situazioni piacevoli ma anche difficoltà, è divenuto così naturale sentirsi parte di un'unica grande famiglia, desiderosa di apprendere, conoscere il mondo, comprendendo sempre meglio il concetto di “unità europea”, scoprendo il valore della comunicazione, della demolizione dei pregiudizi e del dialogo.
E' stato bello poter mostrare ai nostri ospiti la nostra efficiente struttura scolastica, i nostri monumenti e le nostre bellezze paesaggistiche e culturali, come “le grotte di Castellana”, la città di Alberobello e i Sassi di Matera (unici al mondo!), le impronte dei dinosauri e l'uomo di Altamura, che hanno colpito non soltanto le delegazioni straniere ma anche gli stessi studenti italiani, grazie all'enorme supporto fornitoci da esperti del luogo e dagli stessi professori, che ci hanno accompagnato passo passo durante tutto questo percorso di apprendimento.
Non è mancata una tappa nel centro storico delle nostre città più belle, nelle quali i ragazzi stranieri hanno apprezzato i prodotti manifatturieri locali e i piatti tipici, e hanno avuto occasioni di acquistare deliziosi souvenir per le loro famiglie!
Troppo presto, purtroppo, anche quest'esperienza è giunta al termine, e dopo interminabili pianti, promesse di futuri incontri, scambi di regalini e commoventi biglietti, abbiamo dovuto salutare tra le lacrime i nostri ospiti...
La parte più difficile di quest'esperienza? Dividerci dai nostri nuovi amici e tornare alla vita “normale”, sentendoci però profondamente cambiati e migliorati dentro, arricchiti culturalmente, più maturi e consapevoli!
Serena La Montagna
4^ A
venerdì 13 settembre 2013
...in Francia!
13-18/04/2012
Dopo
l’esperienza vissuta a bari col progetto Comenius, siamo partiti per
Digne-les-Bains carichi di entusiasmo e aspettativa per le meraviglie
geologiche che sapevamo avremmo trovato, ma soprattutto per il pensiero
di rincontrare i ragazzi che avevamo conosciuto e con cui ci eravamo divertiti.
Il gruppo italiano |
13-14-15 Aprile
Dopo
un lungo e faticoso viaggio siamo arrivati alla stazione di Digne, dove
siamo stati accolti dagli studenti francesi che ci hanno fatto fare un
breve giro della scuola e ci siamo sistemati nelle famiglie ospitanti.
Siamo rimasti con le famiglie per il week-end, però ci siamo visti
comunque e abbiamo passato del tempo insieme a divertirci, rincontrarci e
conoscere gli altri ragazzi.
Lunedì 16 Aprile
Ammoniti del Geoparco |
Parete di ammoniti |
Cascata nel parco naturale
|
Il
primo giorno abbiamo visitato il museo nel parco geologico di Digne Les
Bains, siamo stati accolti da un membro dello staff che ci ha mostrato
il museo, una riproduzione di un sottomarino al cui interno abbiamo
visto molte variazioni di ammoniti e animali marini preistorici, era
davvero molto suggestivo oltre che affascinante e ci ha permesso di
apprezzare ancora di più il muro di ammoniti che abbiamo visto dopo, una
parete costellata di fossili di ammoniti perfettamente conservate. Il
pomeriggio è stato intenso, abbiamo pranzato e subito dopo abbiamo
iniziato una breve ma stancante camminata su un piccolo pendio per
vedere il “Velodrome” una suggestiva visione che ci si è presentata
arrivati in cima alla montagna, che rappresenta appunto un velodromo
interamente eroso dalla roccia per processi naturali. La camminata è
stata molto bella perché eravamo davvero immersi nella natura, ma
comunque faticosa e siamo tornati a casa molto stanchi.
Le ammoniti |
Giardino zen |
Martedì 17 Aprile
Durante
la mattinata abbiamo girato per Digne per vedere le particolarità della
città e visitarla. È davvero impressionante, una realtà diversa ma
affascinante e tutta da scoprire. Per quanto piccolo, il
paese è molto bello da visitare. Nel pomeriggio invece abbiamo visitato
la scuola francese e sperimentato una tipica giornata scolastica. Così
come il paese, anche la scuola ci ha molto interessato, i ragazzi
francesi ci hanno mostrato anche le loro aule e i laboratori che sono
diversi dai nostri e sicuramente ben attrezzati, ad esempio i laboratori
di scienze erano ricchi di strumentazioni e perfino una parete da
arrampicata si poteva ammirare e provare palestra. Poi gli studenti
francesi ci hanno mostrato un’esperienza in laboratorio con la
cristallizzazione dello zucchero allo stereo microscopio che si
cristallizza in modo diverso a seconda della velocità con cui si
raffredda. È un modo leggermente diverso di fare scuola e una delle cose
più belle del Comenius è anche questa: il confronto, in primis con le
persone, ma anche con il loro modi di vivere.
Mercoledì 18 Aprile
Probabilmente
è stato il giorno più interessante, in quanto abbiamo avuto accesso ad
un area nella quale era possibile osservare ed imparare i metodi di
accensione del fuoco nella preistoria, quindi l’uso della pietra focaia e
dell’archetto. Inoltre abbiamo provato in prima persona l’esperienza
della caccia utilizzando arco e lance, strumenti tipici dell’uomo
preistorico, e non è per niente facile, infatti i risultati sono stati
spesso scarsi, ma in compenso è stato divertente oltre che interessante.
Dalle
ore 11.00 in poi abbiamo visitato il più grande museo archeologico
d’Europa; è davvero stupefacente e significativo per le ricostruzioni
molto realistiche e la possibilità di poter seguire diversi video che
spiegano la vita preistorici.
Il belvedere di Digne Les Bains |
Il
pomeriggio abbiamo fatto una passeggiata per arrivare al un belvedere
chiamato “point sublime” che tiene davvero fede al suo nome, infatti la
vista è sicuramente suggestiva e mozzafiato. Subito dopo siamo andati in
una “creperie” per una degustazione di ottime crèpes.
Nel tardo pomeriggio ci siamo ritrovati a scuola per i saluti e siamo partiti.
Giovedì 19 Aprile
Il porto di Marsiglia |
Già
stanchi per il viaggio iniziato il giorno prima, abbiamo avuto una
giornata libera a Marsiglia che abbiamo visitato trovandola veramente
affascinante. Abbiamo visto la piazza vicino alla stazione, e una chiesa
in stile gotico lì vicino, poi siamo andati verso la zona del porto e
infine all’aeroporto per tornare a casa, stanchi ma felici per aver
vissuto una tale esperienza.
Lavoro di gruppo |
giovedì 12 settembre 2013
Secondo meeting del progetto Comenius sui Geoparchi - Digne-Les-Bains
mercoledì 11 settembre 2013
Gli studenti diventano attori! "A dream in the cave"
Diretto dal prof. Federico Della Ducata.
martedì 10 settembre 2013
...in Polonia!
Una
esperienza unica che ci ha segnato. Il nostro inglese è sicuramente
migliorato e abbiamo visitato vari siti geologici e località della
Polonia che ci hanno interessato. Ma non vogliamo soffermarci solo su
quest’aspetto. La cosa più importante da sottolineare è che siamo
cresciuti interiormente e sicuramente un po’ di Polonia è rimasta nel
nostro cuore e nell'anima. Abbiamo accresciuto la consapevolezza del
senso della vita e di quanto siamo fortunati noi a vivere in Italia.
La
Polonia è un paese molto umile fatto di persone umili ma molto
generose. Le case, in genere, sono veramente piccole e qualche volta
persino prive di acqua calda perché molte famiglie vivono in povertà.
Nonostante ciò le famiglie che ci hanno ospitato ci hanno offerto tutto
quello che avevano come se fossimo loro figli per una settimana.
Vogliamo così raccontarvi la nostra esperienza tramite alcuni
significativi commenti dei partecipanti a questo straordinario progetto.
Forse
è un fenomeno circoscritto a me stesso, ma mi risulta sempre difficile
parlare o scrivere di esperienze come quella che ho vissuto in Polonia.
Non è inusuale per me immergermi in un'altra cultura, circondato da
persone che non conosco e ambienti distanti dagli standard giornalieri;
perciò sapevo già da prima della mia partenza che non sarei mai riuscito
a definire con criterio quel periodo. Certo, potrei iniziare a parlare
della sconfinata distesa verde che pigramente sbirciai dall'oblò
dell'aereo quel 23 settembre, dell'architettura classicheggiante di
Varsavia che man mano cedette il passo a un'interminabile ed esasperante
autostrada, dell'ormai familiare paese di Zawierce, delle scarpinate
nei boschi che schioccavano di rami rotti a ogni passo, sulle colline,
tra le dune, della casa dei pompieri, di quella strettissima e
terrorizzante cava, delle miniere di sale, di Cracovia pugnalata dalla
pioggia.
Ma sarebbe davvero poco, e l'ispirazione per parlare della Polonia viene qui dalla mia sinistra mentre scrivo: la foto di gruppo scattata proprio durante una di quelle battenti escursioni, tappezzata sul retro con un variopinto insieme di scritte degli altri studenti del Comenius. Rileggendole infatti riesco a ricordare un po' quello che ho passato: ed ecco che quell'infinito soggiorno nell'autobus per arrivare a Zawierce si colora delle battute ormai dettate dal tedio e dalla stanchezza, le scarpinate che toglievano il fiato non tanto per la costante ripidità dei percorsi che la guida si ostinava a proporre ma per le risate, il freddo che impregnava i castelli, i pasti onnipresenti, le cipolle, i discorsi sulle differenze tra i nostri paesi e le nostre scuole, la stanchezza che mi stordiva una volta tornato a casa stremato, la calorosa e mai invasiva ospitalità, più tutti quei luoghi albergatori di quel continuo e positivo adattamento al quale ognuno di noi si è sottoposto, infatti più di ogni altra cosa e come è ovvio che sia, queste scritte mi ricordano le persone a cui mi sono legato. Credo infatti che il naturale smarrimento e imbarazzo che ogni studente prova quando è posto in una situazione del genere stimoli una nascita di rapporti più genuini di quelli che siamo abituati a stringere naturalmente, in cui dalla diversità nasce la necessità di ascoltare davvero, di rispondere sinceramente, di offrire agli altri niente più che noi stessi, di non dare nulla per scontato.
Ma sarebbe davvero poco, e l'ispirazione per parlare della Polonia viene qui dalla mia sinistra mentre scrivo: la foto di gruppo scattata proprio durante una di quelle battenti escursioni, tappezzata sul retro con un variopinto insieme di scritte degli altri studenti del Comenius. Rileggendole infatti riesco a ricordare un po' quello che ho passato: ed ecco che quell'infinito soggiorno nell'autobus per arrivare a Zawierce si colora delle battute ormai dettate dal tedio e dalla stanchezza, le scarpinate che toglievano il fiato non tanto per la costante ripidità dei percorsi che la guida si ostinava a proporre ma per le risate, il freddo che impregnava i castelli, i pasti onnipresenti, le cipolle, i discorsi sulle differenze tra i nostri paesi e le nostre scuole, la stanchezza che mi stordiva una volta tornato a casa stremato, la calorosa e mai invasiva ospitalità, più tutti quei luoghi albergatori di quel continuo e positivo adattamento al quale ognuno di noi si è sottoposto, infatti più di ogni altra cosa e come è ovvio che sia, queste scritte mi ricordano le persone a cui mi sono legato. Credo infatti che il naturale smarrimento e imbarazzo che ogni studente prova quando è posto in una situazione del genere stimoli una nascita di rapporti più genuini di quelli che siamo abituati a stringere naturalmente, in cui dalla diversità nasce la necessità di ascoltare davvero, di rispondere sinceramente, di offrire agli altri niente più che noi stessi, di non dare nulla per scontato.
Nico Di Guida IV B
Sette
ragazzi del liceo scientifico Enrico Fermi di Bari il 23 Settembre 2012
si sono incontrati alle 5 di mattina all’aeroporto di Palese per uno
scopo preciso,andare in Polonia. Tra questi sette ragazzi c’ero anche
io. Siamo stati ospitati a Zawiercie una città a circa 200 km da
Cracovia. Siamo arrivati Domenica sera intorno alle 22.30 e da lì è
iniziato il vero viaggio. Ognuno di noi è andato nelle rispettive
famiglie ospitanti per poi imbattersi in una cultura completamente
diversa dalla nostra!In quei pochi giorni in cui siamo stati lì abbiamo
scoperto un mondo nuovo, un mondo pieno di persone molto cordiali e
socievoli in un paesaggio fantastico. Abbiamo potuto ammirare
innumerevoli cose che non ci saremmo mai aspettati! Come ad esempio dei
castelli costruiti nella roccia su delle colline,una cosa molto
particolare mai vista prima! Abbiamo visitato una miniera di sale e per
raggiungerla abbiamo dovuto fare 300 m di scale in profondità,però ne è
valsa la pena poiché abbiamo potuto ammirare luoghi completamente
scolpiti nel sale,addirittura una piccola cappella fatta di sale, e dei
fantastici laghi sotterranei usati per trasportare il sale in
superficie. Abbiamo visitato anche delle dune di sabbia nel mezzo di un
bosco,il che ci ha lasciati molto sbalorditi, e dopo averle scalate
abbiamo potuto ammirare una vista stupenda,ovvero una distesa di verde
mischiato ad una distesa di rocce e sabbia. Abbiamo anche visitato una
caverna,dove è stato molto difficile arrivare ed entrarvi, però abbiamo
potuto ammirare una cosa mai vista. Siamo anche andati in visita a
Cracovia, una città fantastica e molto particolare, dove sono messe a
pochi metri l’una dall’altra palazzi antichi e palazzi moderni,cosa
molto pittoresca e strana ma che ha il suo effetto; a Cracovia abbiamo
anche visto alcuni castelli e la piazza centrale di Cracovia con al
centro un’enorme statua di marmo. I sette ragazzi che hanno affrontato
questo viaggio con due professoresse di scienze alla fine, il 30
settembre, a malincuore sono dovuti tornare a Bari, ormai affascinati
da una diversa cultura,dal cibo meraviglioso,dalle usanze polacche,dalla
lingua ,dalla famiglia che li aveva ospitati e soprattutto dal
paesaggio e dalla flora tipica della Polonia! Era il mio primo viaggio
fuori dall’Italia e sono stato stregato così tanto dalla cultura polacca
da aver deciso di ritornare la prossima estate per visitarla meglio, e
tutto questo grazie al Comenius.
Sarah Passaquindici IV E
Tipical Polish dish |
Eleonora Colaianni IV I
Tutto è cominciato a settembre dell’anno scorso.
Abbiamo iniziato a conoscerci noi ragazzi italiani con la consapevolezza che alcuni si sarebbero uniti più che mai.
Varsaw - Culture Palace |
Gli
incontri a scuola si facevano sempre più numerosi sempre più impegnativi
e noi sempre più stanchi. Quando ho saputo che la mia meta sarebbe
stata la Polonia , ne sono rimasta soddisfatta , in quanto ne avevo già
sentito parlar bene .
Ho affrontato questo viaggio con bellissime persone.
Come credo
ogni inizio eccitante, anche il nostro lo è stato. Partiti di mattina
presto,naturalmente durante il procedere del viaggio tutti abbiamo
dimostrato stanchezza,ma reagivamo perché curiosi di quello che ci
aspettava. Appena atterrati, la prima cosa che io ho notato è stata
l’aria pulita che si respirava. Il cielo era di un azzurro intenso, un
azzurro mai visto in Italia.
Faceva
freddo , siamo saliti sul pullman che ci avrebbe poi portati a
Zawiercie, il viaggio durò più del dovuto e l’attesa cominciò a farci
diventare pazzi : chi cantava, chi rideva senza fermarsi chi invece
dormiva; e finalmente dopo cinque ore siamo arrivati alla meta.
Non ero
agitata ma molto stanca. Finalmente vengo accompagnata casa di Nikola la
ragazza che mi ospitava. Una casa più bella non poteva capitarmi. Anche
se piccolissima, era super accogliente, e per fortuna molto calda. Non
scorderò mai la prima sera, mi diedero una bella tazza calda di the e
mi riempirono di molti confort più del dovuto.
Nonostante
questo su sette giorni che siamo stati li, cinque sono stata poco bene
avevo addirittura la febbre, ma questo non ha condizionato la mia
esperienza, si ero molto debole ma mi sono comunque divertita e legata a
tantissime persone. Ho avuto modo di capire quanto le persone siano
diverse tra loro.
Abbiamo visitato bellissimi posti.
Tutto
buono, tutto delizioso. La cosa che realmente non ci mancava mai era il
cibo, rifiutarlo per loro era segno di scortesia .
Varsavia e
Cracovia sono veramente fantastiche, soprattutto Varsavia mi ha colpito
molto, era piena di gente una diversa dall’altra. Le professoresse sono
state sempre gentili e molto attente ai nostri bisogni.
Questa
esperienza per me è stata veramente spettacolare, in ogni attimo in ogni
minuto non mi sono mai sentita fuori posto o ansiosa di tornare a casa;
ho trascorso una settimana veramente fantastica.
Aggiungi didascalia |
Ho
conosciuto gente speciale. Soprattutto la ragazza che mi ha ospitato è
stata adorabile, era molto simile a me nel carattere e quindi ci siamo
trovate bene fin dal primo momento.
Krakow |
Se qualcuno mi chiedesse di fare le valige per ripartire domani mattina,non esiterei a farlo.
lunedì 9 settembre 2013
Terzo meeting del progetto Comenius sui Geoparchi - Zawiercie
domenica 8 settembre 2013
Zawiercie e le querce sul fiume Warta
Preferisco i gatti.
Preferisco le querce sul fiume Warta.
Preferisco Dickens a Dostoewskij. (da Possibilità,
1998)
Wisława
Szymborska (Kórnik, 1923 – Cracovia 2012) premio Nobel
per la Letteratura nel 1996, poetessa e saggista
Nella Slesia settentrionale, sulle sponde del fiume Warta a 400 metri
sul livello del mare, sorge Zawiercie sull'altopiano Cracovia-Częstochowa. La
città oggi è un importante snodo ferroviario e nonostante la crisi è centro
industriale per l’acciaio, i laterizi e il cristallo; piombo, zinco, argento e
probabilmente uranio (anche se non sfruttati) sono le risorse del sottosuolo.
In questa accogliente cittadina poco distante da Cracovia abbiamo passato una
settimana intensa sia emotivamente, sia
per gli stimoli culturali che ci ha offerto. Con gli allievi del locale
Gimnazjum abbiamo condiviso il gusto della ricerca (scientifica, ma non solo) e
quello della scoperta di una realtà nuova per noi ragazzi italiani abituati a
viaggiare in Europa e nel mondo, realtà nella quale ci siamo calati con
entusiasmo, dagli angoli dell’antico quartiere Kromołów, al castello di
Ogrodzieniec.
Questo è il "Comenius Project", il progetto comune di geologia
e scienza: spostare gli orizzonti con la forza della conoscenza e della voglia
di comprendere tutto quanto è intorno a noi, comunicare esperienze, vivere
l'importanza della collaborazione tra le diverse realtà culturali della nostra
comune Europa, in questo mondo che è senza dubbio un luogo difficile in cui
crescere, ma che è anche un luogo dove imparare e migliorare ogni giorno,
mettendo le proprie conoscenze e se stessi a servizio degli altri. Ci siamo
messi in gioco, siamo scesi "in campo", lavorando insieme praticamente e non solo teoricamente sulle discipline
scientifiche, siamo passati dallo studio in aula sui libri di scuola, alla
lettura sul territorio del grande libro
della natura. La scienza ci è diventata improvvisamente "vicina":
lo studio della geologia, della chimica e della biologia si è trasformato da
conoscenza a competenza, le materie sono
diventate "per tutti" e abbiamo avuto così la certezza che il sapere
è davvero "di tutti" e non è soltanto un accumulo di nozioni per una
élite ristretta.
Interesse per le discipline scientifiche, sviluppo di una mentalità
aperta al confronto, ma anche disponibilità a progettare insieme un percorso
per raggiungere uno scopo comune, questo è Il "Comenius Project", ed
è anche un potente canale di comunicazione. Dovendo interagire con ragazze e
ragazzi della nostra età in una lingua diversa, comunicare poteva sembrare
difficile: non tutti sono padroni della lingua inglese! Non solo le nostre
capacità espressive, ma soprattutto la nostra umanità, la nostra intelligenza,
l’entusiasmo e la vivacità ci hanno permesso di diventare parte della comunità
polacca che abbiamo conosciuto: ognuno di noi, ospitato da una famiglia
diversa, ha trovato accoglienza e amicizia leale in persone con vite ed
esperienze differenti dalle nostre. Lavorare tutti per raggiungere le stesse
finalità ci ha fatto sentire ancora di più inseriti in una comunità giovane e
sicura, anche di fronte alle tante difficoltà. Per questi motivi l'esperienza
ci ha cambiato: è davvero importante comunicare con tutto noi stessi, c’è un
modo di conoscere, sapere e imparare ad esprimere le nostre competenze e
capacità anche, e soprattutto, in nuove situazioni, che è fatto di
collaborazione con altri cittadini del mondo di cui, specialmente oggi,
dobbiamo sentirci sempre di più parte. Collaborare divertendosi, divertirsi per
collaborare a costruire una mentalità ecologica. Questo mi ha fatto capire il
Progetto Comenius: ho diciotto anni, ho ricevuto un’eredità dalla Natura,
voglio lasciarla a quelli che verranno, ma ora, per me, voglio divertirmi a
conoscerla con quanti più giovani posso incontrare. Il Comenius mi ha dato
questa opportunità.
Vito Cianci 4^ L
sabato 7 settembre 2013
...in TURCHIA!
Progetto Comenius, siamo diretti verso la prossima,
nonchè ultima meta del nostro viaggio, alla scoperta di nuovi territori,
parchi geologici, culture ma soprattutto di persone.
La destinazione è Kizilchamam, Turchia.
Partiamo dall'aereporto di Bari e durante lo scalo a Monaco incontro con
i gruppi di francesi e polacchi. L'atterraggio, previsto in tarda
serata e seguito da un breve tragitto in pulman ci permette di fare
conoscenza dei nostri nuovi compagni.
All'arrivo alla piccola, ma tanto ospitale cittadina di Kizilchamam i
ragazzi turchi sono pronti ad accoglierci con i loro genitori che,
notando i nostri volti stanchi a causa dal lungo viaggio, ci portano
subito a casa per rifocillarci e offrirci una tazza di thè caldo (forse
uno dei più buon che abbia mai provato).
L'indomani l'appuntamento è all'istituto di scuola superiore di
Kizilchamam. Dopo una sostanziosa colazione siamo pronti per affrontare
la prima giornata, dedicata interamente alla visita dei parchi geologici
della città. Questa prima meta si rivela davvero interessante grazie
anche all'ausilio di una guida del luogo che ci fornisce tutte le
informazioni necessarie.
Tra i luoghi visitati durante i cinque giorni in Turchia sono state
particolarmente significative le tappe al mausoleo di Atatürk,
presidente della Repubblica Turca, considerato eroe nazionale e in
Cappadocia, regione storica dell'Anatolia, patrimonio incluso
nell'UNESCO.
Questo viaggio ci offre anche l'opportunità di assaggiare piatti tipici
del luogo, preparati appositamente dai genitori dei ragazzi per un
banchetto allestito a scuola. Oltre al celebre kebab siamo stati ben
felici di cimentarci dunque nell'assaggio di pietanze quali lo simit,
pane ricoperto di sesamo, i dolma, fatti con verdure ripiene di riso e
il bakalava, una sfoglia sottile farcita di pistacchi e noci che,
personalmente, ho adorato.
La comunicazione intanto tra i vari gruppi diventa sempre più
scorrevole, i ragazzi intrecciano legami sempre più stretti e il tempo
passa veloce.
Il giorno della partenza siamo tutti tristi di doverci già salutare, di
dover lasciare le persone con cui abbiamo condiviso un'esperienza così
significativa, il tempo sembra essere volato.... Ma è tempo di tornare
alla vita di tutti i giorni e a scuola dove ci sarà possibile
condividere ciò che questo viaggio ci ha lasciato con i nostri compagni.
Ritengo che il progetto Comenius non sia solo un progetto di
intercultura ma una vera e propria esperienza di vita che permette a noi
ragazzi di formarci, di conoscere nuove persone e intrecciare legami
profondi, di migliorare la nostra capacità di adattamento e le nostre
conoscenze linguistiche...
Approfitto inoltre di questo breve testo, che probabilmente non sarà mai
in grado di trasmettere le stesse cose che abbiamo provato noi ragazzi,
per ringraziare tutti coloro che ci hanno permesso di partecipare al
progetto e ci hanno accompagnato in questo splendido percorso e auguro a
tutti i ragazzi degli anni che seguiranno di avere la stessa
possibilità.
Federica Giusto
Quarto meeting del progetto Comenius sui Geoparchi - Kizilcahamam
venerdì 23 agosto 2013
TURCHIA: Religione, Cultura e Scienza
Nell’aprile 2013 il nostro gruppo formato da 9 persone, dei
quali 6 studenti e 3 docenti è andato a vivere in una realtà molto diversa da
quella nostra. Siamo partiti da Bari e facendo scalo a Monaco di Baviera (una
città fantastica) siamo arrivati ad Ankara, la capitale della Turchia. Con un
pullman abbiamo raggiunto il nostro paese ospitante Kizilcahamam. Questo è un
piccolo paese situato nel bel mezzo della natura, intorno ad esso si estendono
i boschi e le montagne, che rendono il panorama veramente unico. Lì ci hanno
ospitato altri ragazzi nelle proprie famiglie e questa è stata un’esperienza
incredibile. Non so se sono stato fortunato ma ho conosciuto una famiglia
bellissima con la quale continuo ad avere sempre contatti. Abbiamo conosciuto
anche gli altri ragazzi sia francesi che
polacchi e anche con loro abbiamo
instaurato un bellissimo rapporto. Durante il nostro viaggio avevamo un
programma molto fitto, infatti siamo riusciti a vedere tantissime cose
interessanti dal punto di vista scientifico, religioso e culturale. Abbiamo
visto Kizilcahamam, Ankara, tanti geoparchi locali e la Cappadocia che è una regione turistica
turca, unica dal punto di vista geologico e culturale. Esso è ritenuto una dei
più importanti patrimoni mondiali dell’Unesco. Il tempo è passato velocemente e
ci siamo ritrovati a salutare i nostri nuovi amici con tanta tristezza. Abbiamo
conosciuto nuove culture, nuove persone sia durante questo viaggio che durante
tutto il progetto Comenius……peccato sia finito.
Alexandr Volcov, VN
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