sabato 14 settembre 2013


Febbraio 2012.
La prima tappa del progetto “Comenius”dal titolo “While human leaves the cultural heritage, nature leaves the geological heritage” si svolge in Italia. Prima ancora di conoscere i nostri amici turchi, polacchi e francesi avevamo avuto modo di comunicare con loro tramite e-mail e social network... Eravamo troppo entusiasti e curiosi per aspettare un incontro faccia a faccia! Ma ciò non ha smorzato affatto la nostra felicità ed eccitazione, per l'attesa dei nostri ospiti stranieri all'aeroporto!
Eravamo ansiosi di interagire con loro, di farci raccontare la loro esperienza scolastica, di farci descrivere le loro città e di compararle con la nostra, di informarci sulle lunghe ore di faticoso viaggio... E tutto in una lingua “franca”, che non ci apparteneva ma grazie alla quale abbiamo avuto modo di comunicare.
E' stato fantastico vivere, seppure per la durata di una sola settimana, immersi in una realtà interculturale, a metà strada tra le varie usanze, religioni, modi di vivere e fare, parlando una lingua mista dal carattere internazionale e gesti universali. E' stato assolutamente meraviglioso scambiarsi e condividere interessi, aneddoti, il tutto rafforzato dal progetto comune di geologia e scienza, ma anche dal programma tipicamente “giovane” delle feste, musica e serate trascorse in compagnia!
All'inizio probabilmente tutti pensavamo a quanto sarebbe stato complicato convivere con persone “sconosciute”, per giunta con modi di fare del tutto diversi dai nostri... Eppure dopo poco, condividendo spazi ed esperienze, situazioni piacevoli ma anche difficoltà, è divenuto così naturale sentirsi parte di un'unica grande famiglia, desiderosa di apprendere, conoscere il mondo, comprendendo sempre meglio il concetto di “unità europea”, scoprendo il valore della comunicazione, della demolizione dei pregiudizi e del dialogo.
E' stato bello poter mostrare ai nostri ospiti la nostra efficiente struttura scolastica, i nostri monumenti e le nostre bellezze paesaggistiche e culturali, come “le grotte di Castellana”, la città di Alberobello e i Sassi di Matera (unici al mondo!), le impronte dei dinosauri e l'uomo di Altamura, che hanno colpito non soltanto le delegazioni straniere ma anche gli stessi studenti italiani, grazie all'enorme supporto fornitoci da esperti del luogo e dagli stessi professori, che ci hanno accompagnato passo passo durante tutto questo percorso di apprendimento.
Non è mancata una tappa nel centro storico delle nostre città più belle, nelle quali i ragazzi stranieri hanno apprezzato i prodotti manifatturieri locali e i piatti tipici, e hanno avuto occasioni di acquistare deliziosi souvenir per le loro famiglie!
Troppo presto, purtroppo, anche quest'esperienza è giunta al termine, e dopo interminabili pianti, promesse di futuri incontri, scambi di regalini e commoventi biglietti, abbiamo dovuto salutare tra le lacrime i nostri ospiti...
La parte più difficile di quest'esperienza? Dividerci dai nostri nuovi amici e tornare alla vita “normale”, sentendoci però profondamente cambiati e migliorati dentro, arricchiti culturalmente, più maturi e consapevoli!
                                         
Serena La Montagna
4^ A

venerdì 13 settembre 2013

...in Francia!


  13-18/04/2012
Dopo l’esperienza vissuta a bari col progetto Comenius, siamo partiti per Digne-les-Bains carichi di entusiasmo e aspettativa per le meraviglie geologiche che sapevamo avremmo trovato, ma soprattutto per il pensiero di rincontrare i ragazzi che avevamo conosciuto e con cui ci eravamo divertiti.
Il gruppo italiano
13-14-15  Aprile


Dopo un lungo e faticoso viaggio siamo arrivati alla stazione di Digne, dove siamo stati accolti dagli studenti francesi che ci hanno fatto fare un breve giro della scuola e ci siamo sistemati nelle famiglie ospitanti. Siamo rimasti con le famiglie per il week-end, però ci siamo visti comunque e abbiamo passato del tempo insieme a divertirci, rincontrarci e conoscere gli altri ragazzi.


Lunedì 16  Aprile 
Pioggia...naturale!
Ammoniti del Geoparco

Parete di ammoniti

Cascata nel parco naturale





Il primo giorno abbiamo visitato il museo nel parco geologico di Digne Les Bains, siamo stati accolti da un membro dello staff che ci ha mostrato il museo, una riproduzione di un sottomarino al cui interno abbiamo visto molte variazioni di ammoniti e animali marini preistorici, era davvero molto suggestivo oltre che affascinante e ci ha permesso di apprezzare ancora di più il muro di ammoniti che abbiamo visto dopo, una parete costellata di fossili di ammoniti perfettamente conservate. Il pomeriggio è stato intenso, abbiamo pranzato e subito dopo abbiamo iniziato una breve ma stancante camminata su un piccolo pendio per vedere il “Velodrome” una suggestiva visione che ci si è presentata arrivati in cima alla montagna, che rappresenta appunto un velodromo interamente eroso dalla roccia per processi naturali. La camminata è stata molto bella perché eravamo davvero immersi nella natura, ma comunque faticosa e siamo tornati a casa molto stanchi.


Le ammoniti
Giardino zen



Martedì 17  Aprile
 Durante la mattinata abbiamo girato per Digne per vedere le particolarità della città e visitarla. È davvero impressionante, una realtà diversa ma affascinante e tutta da scoprire. Per quanto piccolo, il paese è molto bello da visitare. Nel pomeriggio invece abbiamo visitato la scuola francese e sperimentato una tipica giornata scolastica. Così come il paese, anche la scuola ci ha molto interessato, i ragazzi francesi ci hanno mostrato anche le loro aule e i laboratori che sono diversi dai nostri e sicuramente ben attrezzati, ad esempio i laboratori di scienze erano ricchi di strumentazioni e perfino una parete da arrampicata si poteva ammirare e provare palestra. Poi gli studenti francesi ci hanno mostrato un’esperienza in laboratorio con la cristallizzazione dello zucchero allo stereo microscopio che si cristallizza in modo diverso a seconda della velocità con cui si raffredda. È un modo leggermente diverso di fare scuola e una delle cose più belle del Comenius è anche questa: il confronto, in primis con le persone, ma anche con il loro modi di vivere.


Mercoledì 18 Aprile


Probabilmente è stato il giorno più interessante, in quanto abbiamo avuto accesso ad un area nella quale era possibile osservare ed imparare i metodi di accensione del fuoco nella preistoria, quindi l’uso della pietra focaia e dell’archetto. Inoltre abbiamo provato in prima persona l’esperienza della caccia utilizzando arco e lance, strumenti tipici dell’uomo preistorico, e non è per niente facile, infatti i risultati sono stati spesso scarsi, ma in compenso è stato divertente oltre che interessante.
Dalle ore 11.00 in poi abbiamo visitato il più grande museo archeologico d’Europa; è davvero stupefacente e significativo per le ricostruzioni molto realistiche e la possibilità di poter seguire diversi video che spiegano la vita preistorici.


Il belvedere di Digne Les Bains
Il pomeriggio abbiamo fatto una passeggiata per arrivare al un belvedere chiamato “point sublime” che tiene davvero fede al suo nome, infatti la vista è sicuramente suggestiva e mozzafiato. Subito dopo siamo andati in una “creperie” per una degustazione di ottime crèpes.


Nel tardo pomeriggio ci siamo ritrovati a scuola per i saluti e siamo partiti.


Giovedì 19 Aprile
Il porto di Marsiglia
Già stanchi per il viaggio iniziato il giorno prima, abbiamo avuto una giornata libera a Marsiglia che abbiamo visitato trovandola veramente affascinante. Abbiamo visto la piazza vicino alla stazione, e una chiesa in stile gotico lì vicino, poi siamo andati verso la zona del porto e infine all’aeroporto per tornare a casa, stanchi ma felici per aver vissuto una tale esperienza.
Lavoro di gruppo




giovedì 12 settembre 2013

mercoledì 11 settembre 2013

Gli studenti diventano attori! "A dream in the cave"

Cortometraggio realizzato dagli studenti del Liceo Enrico Fermi di Bari, protagonisti del progetto Comenius sui Geoparchi, presso la grotta di Putignano a settembre 2012.
Diretto dal prof. Federico Della Ducata.

martedì 10 settembre 2013

...in Polonia!


  L'esperienza di studio all'estero contribuisce al miglioramento del nostro inglese, anche per questo noi studenti del Liceo E. Fermi abbiamo partecipato attivamente al progetto COMENIUS “While human leave the cultural heritage, nature leaves the geological heritage” e abbiamo intrapreso il viaggio per la Polonia.



 
Una esperienza unica che ci ha segnato. Il nostro inglese è sicuramente migliorato e abbiamo visitato vari siti geologici e località della Polonia che ci hanno interessato. Ma non vogliamo soffermarci solo su quest’aspetto. La cosa più importante da sottolineare è che siamo cresciuti interiormente e sicuramente un po’ di Polonia è rimasta nel nostro cuore e nell'anima. Abbiamo accresciuto la consapevolezza del senso della vita e di quanto siamo fortunati noi a vivere in Italia.


La Polonia è un paese molto umile fatto di persone umili ma molto generose. Le case, in genere, sono veramente piccole e qualche volta persino prive di acqua calda perché molte famiglie vivono in povertà. Nonostante ciò le famiglie che ci hanno ospitato ci hanno offerto tutto quello che avevano come se fossimo loro figli per una settimana. Vogliamo così raccontarvi la nostra esperienza tramite alcuni significativi commenti dei partecipanti a questo straordinario progetto.



Andrea Partipilo  IV F


Forse è un fenomeno circoscritto a me stesso, ma mi risulta sempre difficile parlare o scrivere di esperienze come quella che ho vissuto in Polonia. Non è inusuale per me immergermi in un'altra cultura, circondato da persone che non conosco e ambienti distanti dagli standard giornalieri; perciò sapevo già da prima della mia partenza che non sarei mai riuscito a definire con criterio quel periodo. Certo, potrei iniziare a parlare della sconfinata distesa verde che pigramente sbirciai dall'oblò dell'aereo quel  23 settembre, dell'architettura classicheggiante di Varsavia che man mano cedette il passo a un'interminabile ed esasperante autostrada, dell'ormai familiare paese di Zawierce, delle scarpinate nei boschi che schioccavano  di rami rotti a ogni passo, sulle colline, tra le dune, della casa dei pompieri, di quella strettissima e terrorizzante cava, delle miniere di sale, di Cracovia pugnalata dalla pioggia.
Ma sarebbe davvero poco, e l'ispirazione  per parlare della Polonia viene qui dalla mia sinistra mentre scrivo: la foto di gruppo scattata proprio durante una di quelle battenti escursioni, tappezzata sul retro con un variopinto insieme di scritte degli altri studenti del Comenius. Rileggendole infatti riesco a ricordare un po' quello che ho passato: ed ecco che quell'infinito soggiorno nell'autobus per arrivare a Zawierce si colora delle battute ormai dettate dal tedio e dalla stanchezza, le scarpinate che toglievano il fiato non tanto per la costante ripidità dei percorsi che la guida si ostinava a proporre ma per le risate, il freddo che impregnava i castelli, i pasti onnipresenti, le cipolle, i discorsi sulle differenze tra i nostri paesi e le nostre scuole, la stanchezza che mi stordiva una volta tornato a casa stremato, la calorosa e mai invasiva ospitalità, più tutti quei luoghi albergatori di quel continuo e positivo adattamento al quale ognuno di noi si è sottoposto, infatti più di ogni altra cosa e come è ovvio che sia, queste scritte mi ricordano le persone a cui mi sono legato. Credo infatti che il naturale smarrimento e imbarazzo che ogni studente prova quando è posto in una situazione del genere stimoli una nascita di rapporti più genuini di quelli che siamo abituati a stringere naturalmente, in cui dalla diversità nasce la necessità di ascoltare davvero, di rispondere sinceramente, di offrire agli altri niente più che noi stessi, di non dare nulla per scontato.



Nico Di Guida IV B


Sette ragazzi del liceo scientifico Enrico Fermi di Bari il 23 Settembre 2012 si sono incontrati alle 5 di mattina all’aeroporto di Palese per uno scopo preciso,andare in Polonia. Tra questi sette ragazzi c’ero anche io. Siamo stati ospitati a Zawiercie una città a circa 200 km da Cracovia. Siamo arrivati Domenica sera intorno alle 22.30 e da lì è iniziato il vero viaggio. Ognuno di noi è andato nelle rispettive famiglie ospitanti per poi imbattersi in una cultura completamente diversa dalla nostra!In quei pochi giorni in cui siamo stati lì abbiamo scoperto un mondo nuovo, un mondo pieno di persone molto cordiali e socievoli in un paesaggio fantastico. Abbiamo potuto ammirare innumerevoli cose che non ci saremmo mai aspettati! Come ad esempio dei castelli costruiti nella roccia su delle colline,una cosa molto particolare mai vista prima! Abbiamo visitato una miniera di sale e per raggiungerla abbiamo dovuto fare 300 m di scale in profondità,però ne è valsa la pena poiché abbiamo potuto ammirare luoghi completamente scolpiti nel sale,addirittura una piccola cappella fatta di sale, e dei fantastici laghi sotterranei usati per trasportare il sale in superficie. Abbiamo visitato anche delle dune di sabbia nel mezzo di un bosco,il che ci ha lasciati molto sbalorditi, e dopo averle scalate abbiamo potuto ammirare una vista stupenda,ovvero una distesa di verde mischiato ad una distesa di rocce e sabbia. Abbiamo anche visitato una caverna,dove è stato molto difficile arrivare ed entrarvi, però abbiamo potuto ammirare una cosa mai vista. Siamo anche andati in visita a Cracovia, una città fantastica e molto particolare, dove sono messe a pochi metri l’una dall’altra palazzi antichi e palazzi moderni,cosa molto pittoresca e strana ma che ha il suo effetto; a Cracovia abbiamo anche visto alcuni castelli e la piazza centrale di Cracovia con al centro un’enorme statua di marmo. I sette ragazzi che hanno affrontato questo viaggio con due professoresse di scienze alla fine, il 30 settembre,  a malincuore sono dovuti tornare a Bari, ormai affascinati da una diversa cultura,dal cibo meraviglioso,dalle usanze polacche,dalla lingua ,dalla famiglia che li aveva ospitati e soprattutto dal paesaggio e dalla flora tipica della Polonia! Era il mio primo viaggio fuori dall’Italia e sono stato stregato così tanto dalla cultura polacca da aver deciso di ritornare la prossima estate per visitarla meglio, e tutto questo grazie al Comenius.



Sarah Passaquindici IV E


Tipical Polish dish
La Polonia è un paese completamente diverso dall'Italia. Noi sette ci siamo ritrovati così in un'altra realtà a Zawierce, una città piccola e accogliente abitata da persone fantastiche che ci hanno fatto trascorrere una settimana da Dio. Io personalmente sono stata ospitata da una famiglia e da una ragazza, Ada, meravigliosa. Sua madre vive e lavora in Germania e suo padre era sempre fuori a lavorare. Per questo stavamo dai nonni con il fratello di Ada. Io non ho nonni, anzi non li ho mai avuti ma quando sono stata in Polonia ho capito cosa vuol dire avere dei nonni, loro sono diventati i miei nonni. Il dziadek (nonno) la mattina mi cantava “O' sole mio” con la sua inseparabile e adorata fisarmonica mentre babcia (nonna) mi preparava pancakes a tutte le ore. Oddio quanto mi mancano... Sono diventati la mia seconda famiglia. La casa era molta piccola ma per farmi stare da sola in una camera Ada e la nonna dormivano insieme nello stesso letto e papà nonno e fratello con i sacco a pelo nel salotto. Ho provato a farli cambiare idea ma loro dicevano che volevano ospitarmi nel miglior modo possibile, e volevano farmi trascorrere una settimana indimenticabile. Questa famiglia era evidentemente molto povera, ma comunque in casa mi offrivano sempre il massimo. Da questo ho capito come ciò che si ha non deve essere mai dato per scontato e allo stesso tempo ho compreso il valore del denaro.


Eleonora Colaianni  IV I


Tutto è cominciato a settembre dell’anno scorso.



Varsaw - Culture Palace
Abbiamo iniziato a conoscerci noi ragazzi italiani con la consapevolezza che alcuni  si sarebbero uniti più che mai.


Gli incontri a scuola si facevano sempre più numerosi sempre più impegnativi e noi sempre più stanchi. Quando ho saputo che la mia meta sarebbe stata la Polonia , ne sono rimasta soddisfatta , in quanto ne avevo già sentito parlar bene .


Ho affrontato questo viaggio con bellissime persone.


Come credo ogni inizio eccitante, anche il nostro lo è stato. Partiti di mattina presto,naturalmente durante il procedere del viaggio tutti abbiamo dimostrato stanchezza,ma reagivamo perché curiosi di quello che ci aspettava. Appena atterrati, la prima cosa che io ho notato è stata l’aria pulita che si respirava. Il cielo era di un azzurro intenso, un azzurro mai visto in Italia.


Faceva freddo , siamo saliti sul pullman che ci avrebbe poi portati a Zawiercie, il viaggio durò più del dovuto e l’attesa cominciò a farci diventare pazzi : chi cantava, chi rideva senza fermarsi chi invece dormiva; e finalmente dopo cinque ore siamo arrivati alla meta.


Non ero agitata ma molto stanca. Finalmente vengo accompagnata casa di Nikola la ragazza che mi ospitava. Una casa più bella non poteva capitarmi. Anche se  piccolissima, era super accogliente, e per fortuna molto calda. Non scorderò mai la prima sera, mi diedero una bella tazza calda di the e mi riempirono di molti confort più del dovuto.


Nonostante questo su sette giorni che siamo stati li, cinque sono stata poco bene avevo addirittura la febbre, ma questo non ha condizionato la mia esperienza, si ero molto debole ma mi sono comunque divertita e legata a tantissime persone. Ho avuto modo di capire quanto le persone siano diverse tra loro.


Abbiamo visitato bellissimi posti.


"We love Polish girls!"
Ma soprattutto abbiamo mangiato in modo veramente smisurato.


Tutto buono, tutto delizioso. La cosa che realmente non ci mancava mai era il cibo, rifiutarlo per loro era segno di scortesia .


Varsavia e Cracovia sono veramente fantastiche, soprattutto Varsavia mi ha colpito molto, era piena di gente una diversa dall’altra. Le professoresse sono state sempre gentili e molto attente ai nostri bisogni.



Aggiungi didascalia
Questa esperienza per me è stata veramente spettacolare, in ogni attimo in ogni minuto non mi sono mai sentita fuori posto o ansiosa di tornare a casa; ho trascorso una settimana veramente fantastica.


Ho conosciuto gente speciale. Soprattutto la ragazza che mi ha ospitato è stata adorabile, era molto simile a me nel carattere e quindi ci siamo trovate bene fin dal primo momento.


Krakow
Mi manca la Polonia , mi manca tutta la gente che ho conosciuto. Per fortuna la metà di questa bellissima esperienza è ancora con me e mi riferisco ai compagni italiani che nel momento del bisogno mi sono stati accanto. Alcuni non li conoscevo bene, ma lo stare insieme in quel posto a noi sconosciuto ci ha uniti sempre più perché ci confortavamo a vicenda.-


Se qualcuno mi chiedesse di fare le valige per ripartire domani mattina,non esiterei a farlo.



 

lunedì 9 settembre 2013

domenica 8 settembre 2013

Zawiercie e le querce sul fiume Warta



      Preferisco il cinema.

 Preferisco i gatti.

 Preferisco le querce sul fiume Warta.

 Preferisco Dickens a Dostoewskij. (da Possibilità, 1998)

 Wisława Szymborska (Kórnik, 1923 – Cracovia 2012)   premio Nobel per la Letteratura nel 1996, poetessa e saggista


Nella Slesia settentrionale, sulle sponde del fiume Warta a 400 metri sul livello del mare, sorge Zawiercie sull'altopiano Cracovia-Częstochowa. La città oggi è un importante snodo ferroviario e nonostante la crisi è centro industriale per l’acciaio, i laterizi e il cristallo; piombo, zinco, argento e probabilmente uranio (anche se non sfruttati) sono le risorse del sottosuolo. In questa accogliente cittadina poco distante da Cracovia abbiamo passato una settimana intensa  sia emotivamente, sia per gli stimoli culturali che ci ha offerto. Con gli allievi del locale Gimnazjum abbiamo condiviso il gusto della ricerca (scientifica, ma non solo) e quello della scoperta di una realtà nuova per noi ragazzi italiani abituati a viaggiare in Europa e nel mondo, realtà nella quale ci siamo calati con entusiasmo, dagli angoli dell’antico quartiere Kromołów, al castello di Ogrodzieniec.

Questo è il "Comenius Project", il progetto comune di geologia e scienza: spostare gli orizzonti con la forza della conoscenza e della voglia di comprendere tutto quanto è intorno a noi, comunicare esperienze, vivere l'importanza della collaborazione tra le diverse realtà culturali della nostra comune Europa, in questo mondo che è senza dubbio un luogo difficile in cui crescere, ma che è anche un luogo dove imparare e migliorare ogni giorno, mettendo le proprie conoscenze e se stessi a servizio degli altri. Ci siamo messi in gioco, siamo scesi "in campo", lavorando insieme praticamente e non solo teoricamente sulle discipline scientifiche, siamo passati dallo studio in aula sui libri di scuola, alla lettura sul territorio del grande libro della natura. La scienza ci è diventata improvvisamente "vicina": lo studio della geologia, della chimica e della biologia si è trasformato da conoscenza a competenza, le  materie sono diventate "per tutti" e abbiamo avuto così la certezza che il sapere è davvero "di tutti" e non è soltanto un accumulo di nozioni per una élite ristretta.

Interesse per le discipline scientifiche, sviluppo di una mentalità aperta al confronto, ma anche disponibilità a progettare insieme un percorso per raggiungere uno scopo comune, questo è Il "Comenius Project", ed è anche un potente canale di comunicazione. Dovendo interagire con ragazze e ragazzi della nostra età in una lingua diversa, comunicare poteva sembrare difficile: non tutti sono padroni della lingua inglese! Non solo le nostre capacità espressive, ma soprattutto la nostra umanità, la nostra intelligenza, l’entusiasmo e la vivacità ci hanno permesso di diventare parte della comunità polacca che abbiamo conosciuto: ognuno di noi, ospitato da una famiglia diversa, ha trovato accoglienza e amicizia leale in persone con vite ed esperienze differenti dalle nostre. Lavorare tutti per raggiungere le stesse finalità ci ha fatto sentire ancora di più inseriti in una comunità giovane e sicura, anche di fronte alle tante difficoltà. Per questi motivi l'esperienza ci ha cambiato: è davvero importante comunicare con tutto noi stessi, c’è un modo di conoscere, sapere e imparare ad esprimere le nostre competenze e capacità anche, e soprattutto, in nuove situazioni, che è fatto di collaborazione con altri cittadini del mondo di cui, specialmente oggi, dobbiamo sentirci sempre di più parte. Collaborare divertendosi, divertirsi per collaborare a costruire una mentalità ecologica. Questo mi ha fatto capire il Progetto Comenius: ho diciotto anni, ho ricevuto un’eredità dalla Natura, voglio lasciarla a quelli che verranno, ma ora, per me, voglio divertirmi a conoscerla con quanti più giovani posso incontrare. Il Comenius mi ha dato questa opportunità.


Vito Cianci   4^ L

sabato 7 settembre 2013

...in TURCHIA!

Progetto Comenius, siamo diretti verso la prossima, nonchè ultima meta del nostro viaggio, alla scoperta di nuovi territori, parchi geologici, culture ma soprattutto di persone. La destinazione è Kizilchamam, Turchia. Partiamo dall'aereporto di Bari e durante lo scalo a Monaco incontro con i gruppi di francesi e polacchi. L'atterraggio, previsto in tarda serata e seguito da un breve tragitto in pulman ci permette di fare conoscenza dei nostri nuovi compagni. All'arrivo alla piccola, ma tanto ospitale cittadina di Kizilchamam i ragazzi turchi sono pronti ad accoglierci con i loro genitori che, notando i nostri volti stanchi a causa dal lungo viaggio, ci portano subito a casa per rifocillarci e offrirci una tazza di thè caldo (forse uno dei più buon che abbia mai provato). L'indomani l'appuntamento è all'istituto di scuola superiore di Kizilchamam. Dopo una sostanziosa colazione siamo pronti per affrontare la prima giornata, dedicata interamente alla visita dei parchi geologici della città. Questa prima meta si rivela davvero interessante grazie anche all'ausilio di una guida del luogo che ci fornisce tutte le informazioni necessarie. Tra i luoghi visitati durante i cinque giorni in Turchia sono state particolarmente significative le tappe al mausoleo di Atatürk, presidente della Repubblica Turca, considerato eroe nazionale e in Cappadocia, regione storica dell'Anatolia, patrimonio incluso nell'UNESCO. Questo viaggio ci offre anche l'opportunità di assaggiare piatti tipici del luogo, preparati appositamente dai genitori dei ragazzi per un banchetto allestito a scuola. Oltre al celebre kebab siamo stati ben felici di cimentarci dunque nell'assaggio di pietanze quali lo simit, pane ricoperto di sesamo, i dolma, fatti con verdure ripiene di riso e il bakalava, una sfoglia sottile farcita di pistacchi e noci che, personalmente, ho adorato. La comunicazione intanto tra i vari gruppi diventa sempre più scorrevole, i ragazzi intrecciano legami sempre più stretti e il tempo passa veloce. Il giorno della partenza siamo tutti tristi di doverci già salutare, di dover lasciare le persone con cui abbiamo condiviso un'esperienza così significativa, il tempo sembra essere volato.... Ma è tempo di tornare alla vita di tutti i giorni e a scuola dove ci sarà possibile condividere ciò che questo viaggio ci ha lasciato con i nostri compagni. Ritengo che il progetto Comenius non sia solo un progetto di intercultura ma una vera e propria esperienza di vita che permette a noi ragazzi di formarci, di conoscere nuove persone e intrecciare legami profondi, di migliorare la nostra capacità di adattamento e le nostre conoscenze linguistiche... Approfitto inoltre di questo breve testo, che probabilmente non sarà mai in grado di trasmettere le stesse cose che abbiamo provato noi ragazzi, per ringraziare tutti coloro che ci hanno permesso di partecipare al progetto e ci hanno accompagnato in questo splendido percorso e auguro a tutti i ragazzi degli anni che seguiranno di avere la stessa possibilità. 
Federica Giusto

Quarto meeting del progetto Comenius sui Geoparchi - Kizilcahamam

Resoconto della settimana trascorsa a Kizilcahamam (Ankara) con i ragazzi francesi, polacchi e turchi.