martedì 10 settembre 2013

...in Polonia!


  L'esperienza di studio all'estero contribuisce al miglioramento del nostro inglese, anche per questo noi studenti del Liceo E. Fermi abbiamo partecipato attivamente al progetto COMENIUS “While human leave the cultural heritage, nature leaves the geological heritage” e abbiamo intrapreso il viaggio per la Polonia.



 
Una esperienza unica che ci ha segnato. Il nostro inglese è sicuramente migliorato e abbiamo visitato vari siti geologici e località della Polonia che ci hanno interessato. Ma non vogliamo soffermarci solo su quest’aspetto. La cosa più importante da sottolineare è che siamo cresciuti interiormente e sicuramente un po’ di Polonia è rimasta nel nostro cuore e nell'anima. Abbiamo accresciuto la consapevolezza del senso della vita e di quanto siamo fortunati noi a vivere in Italia.


La Polonia è un paese molto umile fatto di persone umili ma molto generose. Le case, in genere, sono veramente piccole e qualche volta persino prive di acqua calda perché molte famiglie vivono in povertà. Nonostante ciò le famiglie che ci hanno ospitato ci hanno offerto tutto quello che avevano come se fossimo loro figli per una settimana. Vogliamo così raccontarvi la nostra esperienza tramite alcuni significativi commenti dei partecipanti a questo straordinario progetto.



Andrea Partipilo  IV F


Forse è un fenomeno circoscritto a me stesso, ma mi risulta sempre difficile parlare o scrivere di esperienze come quella che ho vissuto in Polonia. Non è inusuale per me immergermi in un'altra cultura, circondato da persone che non conosco e ambienti distanti dagli standard giornalieri; perciò sapevo già da prima della mia partenza che non sarei mai riuscito a definire con criterio quel periodo. Certo, potrei iniziare a parlare della sconfinata distesa verde che pigramente sbirciai dall'oblò dell'aereo quel  23 settembre, dell'architettura classicheggiante di Varsavia che man mano cedette il passo a un'interminabile ed esasperante autostrada, dell'ormai familiare paese di Zawierce, delle scarpinate nei boschi che schioccavano  di rami rotti a ogni passo, sulle colline, tra le dune, della casa dei pompieri, di quella strettissima e terrorizzante cava, delle miniere di sale, di Cracovia pugnalata dalla pioggia.
Ma sarebbe davvero poco, e l'ispirazione  per parlare della Polonia viene qui dalla mia sinistra mentre scrivo: la foto di gruppo scattata proprio durante una di quelle battenti escursioni, tappezzata sul retro con un variopinto insieme di scritte degli altri studenti del Comenius. Rileggendole infatti riesco a ricordare un po' quello che ho passato: ed ecco che quell'infinito soggiorno nell'autobus per arrivare a Zawierce si colora delle battute ormai dettate dal tedio e dalla stanchezza, le scarpinate che toglievano il fiato non tanto per la costante ripidità dei percorsi che la guida si ostinava a proporre ma per le risate, il freddo che impregnava i castelli, i pasti onnipresenti, le cipolle, i discorsi sulle differenze tra i nostri paesi e le nostre scuole, la stanchezza che mi stordiva una volta tornato a casa stremato, la calorosa e mai invasiva ospitalità, più tutti quei luoghi albergatori di quel continuo e positivo adattamento al quale ognuno di noi si è sottoposto, infatti più di ogni altra cosa e come è ovvio che sia, queste scritte mi ricordano le persone a cui mi sono legato. Credo infatti che il naturale smarrimento e imbarazzo che ogni studente prova quando è posto in una situazione del genere stimoli una nascita di rapporti più genuini di quelli che siamo abituati a stringere naturalmente, in cui dalla diversità nasce la necessità di ascoltare davvero, di rispondere sinceramente, di offrire agli altri niente più che noi stessi, di non dare nulla per scontato.



Nico Di Guida IV B


Sette ragazzi del liceo scientifico Enrico Fermi di Bari il 23 Settembre 2012 si sono incontrati alle 5 di mattina all’aeroporto di Palese per uno scopo preciso,andare in Polonia. Tra questi sette ragazzi c’ero anche io. Siamo stati ospitati a Zawiercie una città a circa 200 km da Cracovia. Siamo arrivati Domenica sera intorno alle 22.30 e da lì è iniziato il vero viaggio. Ognuno di noi è andato nelle rispettive famiglie ospitanti per poi imbattersi in una cultura completamente diversa dalla nostra!In quei pochi giorni in cui siamo stati lì abbiamo scoperto un mondo nuovo, un mondo pieno di persone molto cordiali e socievoli in un paesaggio fantastico. Abbiamo potuto ammirare innumerevoli cose che non ci saremmo mai aspettati! Come ad esempio dei castelli costruiti nella roccia su delle colline,una cosa molto particolare mai vista prima! Abbiamo visitato una miniera di sale e per raggiungerla abbiamo dovuto fare 300 m di scale in profondità,però ne è valsa la pena poiché abbiamo potuto ammirare luoghi completamente scolpiti nel sale,addirittura una piccola cappella fatta di sale, e dei fantastici laghi sotterranei usati per trasportare il sale in superficie. Abbiamo visitato anche delle dune di sabbia nel mezzo di un bosco,il che ci ha lasciati molto sbalorditi, e dopo averle scalate abbiamo potuto ammirare una vista stupenda,ovvero una distesa di verde mischiato ad una distesa di rocce e sabbia. Abbiamo anche visitato una caverna,dove è stato molto difficile arrivare ed entrarvi, però abbiamo potuto ammirare una cosa mai vista. Siamo anche andati in visita a Cracovia, una città fantastica e molto particolare, dove sono messe a pochi metri l’una dall’altra palazzi antichi e palazzi moderni,cosa molto pittoresca e strana ma che ha il suo effetto; a Cracovia abbiamo anche visto alcuni castelli e la piazza centrale di Cracovia con al centro un’enorme statua di marmo. I sette ragazzi che hanno affrontato questo viaggio con due professoresse di scienze alla fine, il 30 settembre,  a malincuore sono dovuti tornare a Bari, ormai affascinati da una diversa cultura,dal cibo meraviglioso,dalle usanze polacche,dalla lingua ,dalla famiglia che li aveva ospitati e soprattutto dal paesaggio e dalla flora tipica della Polonia! Era il mio primo viaggio fuori dall’Italia e sono stato stregato così tanto dalla cultura polacca da aver deciso di ritornare la prossima estate per visitarla meglio, e tutto questo grazie al Comenius.



Sarah Passaquindici IV E


Tipical Polish dish
La Polonia è un paese completamente diverso dall'Italia. Noi sette ci siamo ritrovati così in un'altra realtà a Zawierce, una città piccola e accogliente abitata da persone fantastiche che ci hanno fatto trascorrere una settimana da Dio. Io personalmente sono stata ospitata da una famiglia e da una ragazza, Ada, meravigliosa. Sua madre vive e lavora in Germania e suo padre era sempre fuori a lavorare. Per questo stavamo dai nonni con il fratello di Ada. Io non ho nonni, anzi non li ho mai avuti ma quando sono stata in Polonia ho capito cosa vuol dire avere dei nonni, loro sono diventati i miei nonni. Il dziadek (nonno) la mattina mi cantava “O' sole mio” con la sua inseparabile e adorata fisarmonica mentre babcia (nonna) mi preparava pancakes a tutte le ore. Oddio quanto mi mancano... Sono diventati la mia seconda famiglia. La casa era molta piccola ma per farmi stare da sola in una camera Ada e la nonna dormivano insieme nello stesso letto e papà nonno e fratello con i sacco a pelo nel salotto. Ho provato a farli cambiare idea ma loro dicevano che volevano ospitarmi nel miglior modo possibile, e volevano farmi trascorrere una settimana indimenticabile. Questa famiglia era evidentemente molto povera, ma comunque in casa mi offrivano sempre il massimo. Da questo ho capito come ciò che si ha non deve essere mai dato per scontato e allo stesso tempo ho compreso il valore del denaro.


Eleonora Colaianni  IV I


Tutto è cominciato a settembre dell’anno scorso.



Varsaw - Culture Palace
Abbiamo iniziato a conoscerci noi ragazzi italiani con la consapevolezza che alcuni  si sarebbero uniti più che mai.


Gli incontri a scuola si facevano sempre più numerosi sempre più impegnativi e noi sempre più stanchi. Quando ho saputo che la mia meta sarebbe stata la Polonia , ne sono rimasta soddisfatta , in quanto ne avevo già sentito parlar bene .


Ho affrontato questo viaggio con bellissime persone.


Come credo ogni inizio eccitante, anche il nostro lo è stato. Partiti di mattina presto,naturalmente durante il procedere del viaggio tutti abbiamo dimostrato stanchezza,ma reagivamo perché curiosi di quello che ci aspettava. Appena atterrati, la prima cosa che io ho notato è stata l’aria pulita che si respirava. Il cielo era di un azzurro intenso, un azzurro mai visto in Italia.


Faceva freddo , siamo saliti sul pullman che ci avrebbe poi portati a Zawiercie, il viaggio durò più del dovuto e l’attesa cominciò a farci diventare pazzi : chi cantava, chi rideva senza fermarsi chi invece dormiva; e finalmente dopo cinque ore siamo arrivati alla meta.


Non ero agitata ma molto stanca. Finalmente vengo accompagnata casa di Nikola la ragazza che mi ospitava. Una casa più bella non poteva capitarmi. Anche se  piccolissima, era super accogliente, e per fortuna molto calda. Non scorderò mai la prima sera, mi diedero una bella tazza calda di the e mi riempirono di molti confort più del dovuto.


Nonostante questo su sette giorni che siamo stati li, cinque sono stata poco bene avevo addirittura la febbre, ma questo non ha condizionato la mia esperienza, si ero molto debole ma mi sono comunque divertita e legata a tantissime persone. Ho avuto modo di capire quanto le persone siano diverse tra loro.


Abbiamo visitato bellissimi posti.


"We love Polish girls!"
Ma soprattutto abbiamo mangiato in modo veramente smisurato.


Tutto buono, tutto delizioso. La cosa che realmente non ci mancava mai era il cibo, rifiutarlo per loro era segno di scortesia .


Varsavia e Cracovia sono veramente fantastiche, soprattutto Varsavia mi ha colpito molto, era piena di gente una diversa dall’altra. Le professoresse sono state sempre gentili e molto attente ai nostri bisogni.



Aggiungi didascalia
Questa esperienza per me è stata veramente spettacolare, in ogni attimo in ogni minuto non mi sono mai sentita fuori posto o ansiosa di tornare a casa; ho trascorso una settimana veramente fantastica.


Ho conosciuto gente speciale. Soprattutto la ragazza che mi ha ospitato è stata adorabile, era molto simile a me nel carattere e quindi ci siamo trovate bene fin dal primo momento.


Krakow
Mi manca la Polonia , mi manca tutta la gente che ho conosciuto. Per fortuna la metà di questa bellissima esperienza è ancora con me e mi riferisco ai compagni italiani che nel momento del bisogno mi sono stati accanto. Alcuni non li conoscevo bene, ma lo stare insieme in quel posto a noi sconosciuto ci ha uniti sempre più perché ci confortavamo a vicenda.-


Se qualcuno mi chiedesse di fare le valige per ripartire domani mattina,non esiterei a farlo.



 

Nessun commento:

Posta un commento